A tu per tu con Ola Gustafsson

A fianco di Jan Gehl
Ola Gustafsson, Director Architect dello studio danese, da molti anni a fianco di Gehl. Il suo lavoro si è sviluppato principalmente in Cina, Scandinavia e Sud America, dove opera in collaborazione con team locali.
L’accoglienza di un luogo parte dalla città e dalla sua capacità di interpretare i bisogni dei suoi abitanti. Lo conferma l'impegno dell’architetto e urbanista Jan Gehl e del suo team applicato in molte metropoli internazionali. Ne parliamo con il direttore dello studio di Copenhagen
C’è stato un tempo in cui anche qui a Copenaghen avevamo un incredibile numero di auto, ogni piazza aveva un parcheggio e le strade erano invase da veicoli, autobus, camion e dal rumore. Il numero delle biciclette era ridotto, e per i ciclisti il transito era molto pericoloso. Poi la Municipalità ha cominciato a vietare la circolazione delle auto in alcune strade e a liberare le piazze dalle automobili. All’inizio la gente si lamentava, affermando che non erano necessarie queste restrizioni, che non facevano parte della cultura nordica. Poi, vedendo come si trasformavano i luoghi e sperimentando le opportunità che si creavano per tutti, è cambiato l’atteggiamento. A quell’epoca ero un giovane genitore, portavo i bambini nelle aree pedonali dove potevano giocare e correre liberamente, cosa impensabile prima. Grazie a questi cambiamenti è diventato sempre più facile convincere la gente del beneficio che queste trasformazioni delle aree pubbliche portavano con sé. Penso sia molto importante condividere quelle che noi chiamiamo "esperienze di eccellenza".
Se si osserva nella pratica come è diventata piacevole la vita pubblica a Copenaghen, si trasformano gli esempi realizzati in modelli ispirazionali applicabili in altre città nel mondo. Tra 20 anni, qualsiasi metropoli potrà diventare come la capitale danese, a patto che oggi si decida che questo esempio è qualcosa per cui vale la pena cambiare”. A parlare così è Jan Gehl, architetto danese, classe 1936, esperto nel campo della pianificazione urbana ed architettonica, in occasione di una Masterclass tenuta nel 2016 presso il suo studio in Vesterbrogade a Copenaghen. La sua ricerca iniziata negli anni Sessanta ha fortemente contribuito a cambiare la percezione delle città e soprattutto della vivibilità degli spazi pubblici, avendo lavorato per anni ad osservare e indagare i comportamenti e le interrelazioni degli esseri umani con il costruito e tra loro stessi.
Un modello sostenibile
Aarhus, Danimarca. Trælasten (The Timberyard) è un quartiere urbano pre-certificato DGNB (German Sustainable Building Council) Platinum. Il piano di sviluppo per l’area include analisi della vita commerciale, del microclima, delle condizioni del suolo e dell’ambiente, del traffico, delle risorse circolari e delle indagini sulle abitudini degli studenti. All'interno del piano di sviluppo, gli architetti dello studio hanno anche lavorato come paesaggisti per strade, piazze e parchi.

Così facendo ha riconvertito insediamenti umani, grandi e piccoli, in luoghi sicuri, sostenibili e salubri, ridando all’Homo sapiens il suo habitat ottimale.
Nel 2000, insieme all'urban designer Helle Søholt, ha fondato Gehl Architects, studio di ricerca e progettazione urbana con sede a Copenhagen a e San Francisco, che oggi continua ad approfondire la sua ricerca e a proporre innovativi piani urbanistici in molte metropoli del mondo.
Ne abbiamo parlato con Ola Gustafsonn, Director Architect dello studio danese, da molti anni a fianco di Gehl. Il suo lavoro si è sviluppato principalmente in Cina, Scandinavia e Sud America, dove opera in collaborazione con team locali.
L’importanza di essere architetto oggi. Una professione che non solo ha a che fare con la creatività, ma richiede anche un’enorme responsabilità verso comunità, territorio, clima, mobilità, relazioni sociali, salute e igiene. Come si svolge il suo lavoro?
Rispetto a molte altre professioni, gli architetti hanno maggiori opportunità di relazionarsi ai problemi complessi che il mondo sta affrontando perché si interfacciano tra la vita umana e l’ambiente circostante. Per fare veramente la differenza dobbiamo capire non soltanto le soluzioni tecniche disponibili, ma anche ciò che sta dietro ai comportamenti della gente. La domanda ricorrente che mi devo fare è: perché facciamo le scelte che facciamo? Solo dopo aver cercato di trovare delle risposte potremo creare soluzioni che funzionano veramente per la società nel suo insieme. La creatività è una competenza importante per gli architetti, ma lo è anche l’empatia, il capire le persone e interpretare i loro bisogni.
Come dovrebbero essere le città di domani?
Più umane, più “local”, più invitanti, più eque, più salubri, più connesse, più ecologicamente diverse, più flessibili, più multifunzionali. La tecnologia è certamente uno strumento per creare città più sostenibili, ma non dobbiamo mai dimenticare l’utente finale - la persona - per progettare città che aiutino a migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini.

Per fare veramente la differenza dobbiamo capire non soltanto le soluzioni tecniche disponibili, ma anche ciò che sta dietro ai comportamenti della gente.La creatività è una competenza importante per gli architetti, ma lo è anche l’empatia, il capire le persone e interpretare i loro bisogni
La vita intorno alla stazione
Pechino. Cina. Liyuan Metro Station è contemporaneamente fermata del metro e accesso alla stazione. La riqualificazione ha trasformato una zona solo di passaggio in un luogo attrattivo sia per gli abitanti del quartiere sia per chi è in transito. Sono state ottimizzate le aree per il parcheggio delle bici, le piste ciclabile e i percorsi pedonali creando anche spazi verdi. Lavori iniziati nel 2021.
Un progetto d’integrazione urbana
Copenaghen. Giardini di Tivoli. Questo quartiere è oggi oggetto di studio di un concept per una nuova area d'accesso al famoso parco divertimenti Tivoli, con un progetto di riqualificazione della strada pensato per conciliare il piazzale d'ingresso con la mobilità urbana (leggera), favorire la diversità ecologica e incentivare l’uso di quello spazio.
Da industria a quartiere
Stoccolma. Svezia. Slakthus District. L’obiettivo è trasformare una ex zona industriale in un quartiere con una vita attiva 24 ore su 24. Ospitando attività diverse capaci di animare tutta la zona durante l’intera giornata sarà disegnata un’area modello dove abitare, lavorare, vivere all’aperto e avere spazi per la cultura e lo shopping.
Le città hanno la tendenza comune di essere sempre più popolate. Come possiamo creare una qualità della vita più armonica e ridurre le differenze?
Concentrarci sulle cose che condividiamo. Per prima cosa gli spazi pubblici. Spazi pubblici di alta qualità (in senso lato – piazze e parchi ma anche strade, spazi abbandonati, spazi interni, ecc.) possono essere una piattaforma per migliorare la qualità della vita, promuovere l'interazione sociale attraverso le differenze di età, geografiche, culturali e di altro tipo, e stimolare comportamenti sostenibili.
Nelle città densamente popolate, la condivisione degli spazi diventa ancora più importante per creare vicinanza ai servizi di cui abbiamo bisogno nel nostro quotidiano.
L’architettura può aiutare a superare i conflitti politici, religiosi ed economici della società?
Non in sé e per sé, ma quando la pratica si combina con sforzi sociali, economici e di altro tipo, l'architettura, e in particolar modo l'urbanistica, può aiutare a costruire una città più equa.
In un'epoca in cui le fonti di informazione diventano camere di risonanza che ripetono le nostre convinzioni e i social media creano bolle informative in cui raramente si sentono o si ascoltano argomentazioni di persone con idee opposte, gli spazi pubblici delle nostre città hanno invece la funzione di creare un forum dove incontrare quelli che sono diversi da noi e imparare a coesistere come comunità.
Servizi pubblici: una città sostenibile che cosa dovrebbe offrire ai cittadini?
Per prima cosa un sistema di trasporto equo e sostenibile – che significa mezzi di trasporto pubblici, infrastrutture pedonali e ciclabili –, che offra pari accesso alle destinazioni urbane, nonché la vicinanza ai servizi pubblici di base come scuole, assistenza sanitaria, luoghi di lavoro. Un esempio è la città ad uso misto, cioè luoghi dove convivono diversi servizi: uffici, scuole, negozi, centri culturale, abitazioni private. Aggiungerei spazi pubblici di qualità, inclusi spazi verdi, luoghi di interazione sociale, gioco, svago, opzioni alimentari sane, aria pulita.
L'igiene personale e la protezione da virus e batteri sono diventate esigenze importanti e presenti nella nostra vita quotidiana: quanto è importante progettare bagni pubblici in grado di offrire igiene e sicurezza?
È molto importante. In effetti questi spazi – compresi quelli per i bambini piccoli – ma anche quelli per socializzare e incontrare gli altri in modo sicuro, cioè all'aperto, – evitando l'isolamento sociale in caso di future pandemie / lockdown.
L'economia circolare può essere applicata all’architettura? Possiamo immaginare edifici realizzati con materiali riciclabili?
Certo, non solo immaginare, ma bisogna rendere il settore delle costruzioni molto più circolare in tutti i suoi aspetti. Gran parte dell'impronta ecologica dell'edificio avviene durante la costruzione. La soluzione più sostenibile sta nel riutilizzo della struttura già esistente, quindi la priorità assoluta dovrebbe essere quella di realizzare città ed edifici sufficientemente flessibili, in modo da poter adattare l'uso alle diverse esigenze nel corso del tempo. Il tradizionale isolato urbano è un esempio di questa flessibilità, dove i piani terra possono cambiare destinazione d'uso indipendentemente dai livelli superiori, la tamponatura (murature che non hanno funzione portante, ma solo funzione di delimitazione e chiusura degli ambienti di un fabbricato, n.d.r.) può integrare gli edifici esistenti e, di conseguenza, queste infrastrutture possono essere adattate a nuovi usi.
Arredi urbani in veranda
Filadelfia. USA. Con arredi urbani flessibili è stata animata l’area prospicente la 30th Street Station, importante hub ferrioviaria, per anni luogo desolato. In collaborazione con University City District sono state realizzate delle sedute a dondolo che hanno attirato i passanti e creato naturalmente delle zone di incontro e relax. Il progetto è del 2015.
La città ai piedi delle Ande
Santiago. Cile. Distretto di Huechuraba. Lo studio Gehl è stato invitato dal gruppo Tánica per sviluppare un masterplan su 150 ettari tra aree dismesse e siti agricoli. Nell’immagine spazi pubblici dal carattere urbano ai piedi delle montagne. Un dialogo stretto tra natura e confort cittadini.
Un test come metodo di lavoro
San Francisco. USA. Nel 2015 la città americana ha avviato il Market Street Prototyping Festival, per testare come migliorare la qualità della zona. Lo studio Gehl insieme a diverse istituzioni ha coinvolto il pubblico a interpretare le esigenze locali e a proporre soluzioni per creare a Better Market Street. Nelle immagini alcune sedute cocoon.
È necessario progettare prati urbani con diversità di piante e opportunità ambientaliper le specie selvatiche, tetti e muri verdi, superfici permeabili e viali alberati che creino corridoi ecologici per uccelli e insetti, poiché gli attuali deserti asfaltati o prati erbosi non offrono diversità ecologica
Il rapporto con la natura: possiamo ancora recuperare una sinergia tra gli ambienti costruiti artificialmente e quelli naturali?
Certo, assolutamente sì, ma dobbiamo essere molto più bravi a pensare a quei servizi eco-sistemici in modo olistico, che anche le città densamente abitate possono fornire.
Ad esempio, progettare prati urbani con diversità di piante e opportunità ambientali per le specie selvatiche, tetti e muri verdi, superfici permeabili e viali alberati che creino corridoi ecologici per uccelli e insetti, poiché gli attuali deserti asfaltati o prati erbosi non offrono diversità ecologica.
La cultura ha un ruolo importante nello sviluppo delle città: come dovrebbe manifestare la sua presenza? In quali spazi?
Per essere più accessibili e attirare nuovo pubblico, le istituzioni culturali di una certa rilevanza dovrebbero letteralmente aprire le proprie porte e connettersi alla vita pubblica esterna. In luoghi come il MuseumsQuartier a Vienna e il Quartier des spectacles a Montreal, gli eventi culturali in spazi pubblici di pregio, contribuiscono a creare un quartiere stimolante per tutti i visitatori, abbassando così la soglia d'accesso alla cultura.
A quali progetti sta lavorando al momento lo studio di Jan Gehl?
Una grande varietà di progetti che vanno dalla raccolta dati, all'analisi, alla strategia urbana e alla progettazione di nuovi distretti e spazi urbani, tutti incentrati sull'esperienza umana e la sfera pubblica come tessuto di collegamento. Tra gli altri si possono citare: qualità dell'aria e vita urbana, ovvero come mitigare l'esposizione all'inquinamento negli spazi urbani, in particolare per i bambini. Questo combina l'analisi di due set di dati molto diversi: i livelli di inquinamento e l'analisi della vita pubblica (dove si spostano e trascorrono il tempo i bambini nelle città).
Le azioni comprendono incentivi a frequentare luoghi meno esposti e una riprogettazione urbanadi spazi caratterizzati da livelli di inquinamento elevati (per saperne di più:
--> https://gehlpeople.com/projects/air-quality-copenhagen/).
Ridurre l’inquinamento con barriere verdi
In alto. La qualità dell’aria nelle città determina in modo sensibile la salute e il benessere degli abitanti. Il progetto in due strade molto trafficate di Copenhagen mira a creare delle barriere verdi tra i pedoni e le automobili eliminando i parcheggi di superficie e rallentando la velocità degli stessi.
La vita al tempo del Covid
Sopra. Un concerto all’aperto nel quartiere Vesterbro, Copenhagen durante la riapertura dopo il lockdown. L’immagine fa parte di una ricerca che lo studio Gehl ha condotto in quattro città danesi durante la pandemia. Per conoscere i risultati consultare
Un altro lavoro è lo studio di un concept per una nuova area d'accesso al famoso parco divertimenti Tivoli a Copenaghen, con un progetto di riqualificazione della strada per conciliare il piazzale d'ingresso con la mobilità urbana (leggera), favorire la diversità ecologica e incentivare l’uso di quello spazio (per saperne di più:
--> gehlpeople.gehlpeople.com/news/proposing-a-new-people-place-at-the-heart-of-copenhagen/)
Cito un terzo studio: l’analisi e progettazione di una piazza metropolitana a Pechino, con particolare attenzione all'ambiente pedonale e ciclabile e al ruolo della piazza come luogo di incontro del quartiere (per saperne di più:
Stiamo anche lavorando a un masterplan di nuovi distretti urbani, con l'obiettivo di incentivare uno stile di vita sostenibile, a Huechuraba, in Cile, dove Gehl ha consegnato un progetto di massima per guidare un nuovo distretto urbano che unisca la città, i quartieri esistenti e i paesaggi rurali e montuosi con una particolare attenzione e utilizzo delle peculiarità ecologiche di ciascun sito (per saperne di più:
--> https://gehlpeople.com/projects/masterplan-framework-huechuraba-chile/).
Quali sono le differenze tra le vostre due sedi – Europa e USA? I problemi che affrontate sono simili o cambiano a seconda del contesto geografico?
Influenza e ispirazione sono reciproche tra le due sedi e lo scambio continuo sono fonti di arricchimento per il nostro lavoro. In Europa abbiamo istituzioni pubbliche più presenti con cui tendiamo a collaborare di più, mentre negli Stati Uniti le aziende private si assumono una maggiore responsabilità per le soluzioni urbane, così come i forti movimenti di base. Anche se i contesti urbani sono diversi nel "vecchio" e nel "nuovo" mondo e influenzano il lavoro, i bisogni di base delle persone sono simili e costituiscono la base delle attività che svolgiamo sia in Europa sia negli Stati Uniti e altrove.
Shanghai Street Design Guideline
Un manuale per disegnare le città cinesi del prossimo futuro. Si parte dal concetto che la città è prima di tutto un luogo abitato da individui. La scala umana deve essere il punto di partenza per creare strade, quartieri, distretti sostenibili capaci di tutelare la salute degli abitanti e attivare buone relazioni di vicinato e di scambi culturali.