Come mantenere le promesse di ricerca, funzionalità e qualità e parallelamente spingere sempre più avanti i confini del progresso? Ideal Standard ha intrapreso un viaggio alla scoperta di nuovi input per essere sempre innovativi e al passo con i tempi. Milano, Berlino, Londra, Parigi e Dubai sono le prime cinque tappe di questo viaggio esplorativo e le piazze dove sono stati presentate le ultime collezioni. I risultati? Ogni luogo ha lanciato dei messaggi originali per programmare il design del futuro
Andare sempre avanti per conoscere meglio quel futuro che già stiamo vivendo. Cercare nuovi stimoli, suggestioni, nuove relazioni per essere sempre un passo oltre i traguardi già raggiunti. Con spirito pioneristico, ma anche dimostrativo di tutto quello che fino ad oggi è stato fatto, è nato Together World Tour, un viaggio in giro per il mondo per conoscere e farsi conoscere, per incontrare le esigenze di comunità diverse e presentare il lavoro fatto negli ultimi anni. In un gioco di coppie si sono abbinati gli ultimi pezzi di design delle collezioni Ideal Standard con le città selezionate: un’assonanza di stili, un esercizio per sottolineare la ricchezza di un catalogo capace di parlare tante lingue. Milano, Berlino, Londra, Parigi e Dubai sono state il palcoscenico di Linda X, Extra, Conca e Atelier Collections.
Raccontati attraverso la cinepresa, gli itinerari sono diventati video tutorial che spiegano bene le dinamiche creative e di posizionamento internazionale del brand, ma anche curiosi carnet d’adresse per scoprire luoghi insoliti e confrontarsi con personalità di carattere. Ad accompagnare lo spettatore Jan Peter Tewes, Ceo di Ideal Standard International e Roberto Palomba, Chief Design Officer dell’azienda che di città in città hanno guidato lo spettatore a scoprire l’atmosfera e la cultura architettonica delle diverse metropoli e l’eleganza e varietà formale del design Ideal Standard.

Jan Peters Tewes — Joern Fredric Kengelbach

Jan Peters Tewes

Cordelia Simpson

Marina Mrdjen

Soheila Sokhanvari — Cordelia Simpson

Joern Fredric Kengelbach

Roberto Palomba

Roberto Palomba

Robert Platt

David Chipperfield

Joe Tabet

Darren Cross

Marco Sammicheli

Ahmed Hafez

Janus Rostok
I. MILANO




OGNI OGGETTO DI DESIGN RIGUARDA LA VITA QUOTIDIANA
Incontrando Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano de La Triennale di Milano, impariamo che “prima di entrare in un museo ogni pezzo di design ha migliorato la vita di tutti noi a casa, in ufficio, in città. Perché è sempre all’essere umano che si rivolge un buon designer”. Catturare l’essenza di un’epoca e tradurla in forme iconiche è un’altra meta fondamentale del progettista. Così Roberto Palomba, riconnettendosi con i grandi Maestri del passato, spiega che reinventare le forme e aggiornare le funzioni, grazie anche all’aiuto di nuove tecnologie e di materiali innovativi, è compito importante del suo lavoro. Nasce da questo percorso Atelier Collections, di cui fa parte Linda-X, omaggio alla serie di lavabi firmata da Achille Castiglioni nel 1976. È una collezione in Diamatec®, materiale di nuova generazione che permette di realizzare spessori sottilissimi. Caratteristica di Linda-X è la base a scalino, che consente di appoggiare i lavabi anche su mensole di spessore ridotto, conferendo al tempo stesso una linea leggera e quasi fluttuante. “Trasformare i limiti in opportunità” continua Palomba, “è un’altra sfida del progettista che spinge a creare non solo nuove estetiche, ma soprattutto nuove tipologie di prodotti”.

II. BERLIN






CREARE DEGLI STANDARD, DEI PRODOTTI DI USO QUOTIDIANO CHE SAPPIANO UNIRE BELLEZZA A FUNZIONALITÀ FRUIBILE DAL MAGGIOR NUMERO DI PERSONE POSSIBILE.
Attraverso le parole di Hartmut Dorgerloh, direttore generale dello Humboldt Forum, nuovo centro per l’arte, la cultura e la scienza, scopriamo che passato e presente nella città tedesca si incontrano continuamente per dare vita a ricerche innovative in continua trasformazione”. L’architettura dell’edificio unendo stile barocco e forme minimali restituisce uno linguaggio stratificato dall’estetica senza tempo. David Chipperfield, l’architetto inglese che ha curato la riqualificazione del Neues Museum, sostiene inoltre che la complessità della storia di Berlino, “è un elemento da rispettare non da un punto di vista didattico, ma per il suo valore e il suo significato più profondo”. “Presentare la collezione Extra a Berlino” racconta Roberto Palomba, “rafforza l’idea che forma e funzione sono legate profondamente come affermano i migliori dettami del Bauhaus. Extra” continua, “è un progetto puro fatto da un volume quadrato con proporzioni leggere e spessori sottili. È un archetipo, un assoluto che aiuta a proporre ambientazioni sempre diverse: diventa classico se abbinato a un rubinetto classico, ultramoderno e minimale se affiancato a un miscelatore a canna. È camaleontico: si adatta allo spazio che lo ospita”.
III. LONDON
NUTRIRSI SEMPRE DI ENERGIA CREATIVA INNOVATIVA E ALL’AVANGUARDIA.


“Londra è un melting pot di idee nato dalla mescolanza di impulsi provenienti dal mondo dell’arte, dalla musica, dai locali, dalla strada, dalle tante culture che convivono e da un background che ha radici profonde e lontane nel tempo”, racconta il Textile and Fashion designer Darren Cross. Sono proprio la multimedialità, l’eclettismo e le etnie diverse che creano nuove estetiche, audaci e rivoluzionarie e fanno di Londra una meta sempre sorprendente.
Roberto Palomba riconosce nelle proposte di Ideal Standard la stessa forza ispirazionale: “Si tratta di collezioni iconiche che costituiscono un punto di riferimento creativo per i designer e gli arredatori. Grazie alla modularità dei modelli e alla gamma di colori a disposizione è possibile inserirle in qualunque ambiente”.
“Se il design è contaminazione”, afferma, “oggi, nell’epoca di Internet, vale tutto.
La domanda è quindi: come riuscire a bucare la rete del tempo senza perdere la grinta di interpretare la società nella quale stiamo vivendo? Riprendendo icone del passato e mescolando, nella loro reinterpretazione, la seduzione del touch vintage con la forza dell’innovazione tecnologica. Grazie alla volontà dell’azienda di investire sulla sperimentazione nascono collezioni capaci di imprimere forte carattere alla stanza da bagno, stupendo l’ospite con oggetti d’altissima qualità e raffinata eleganza”.
IV. PARIS



IMPARARE DAI LABORATORI ARTIGIANALI, DAL FARE CON LE MANI CHE LA CURA DI OGNI DETTAGLIO E LA CAPACITÀ DI TRASMETTE I SAPERI DA MAESTRO AD ALLIEVO PERMETTE DI RAGGIUNGERE TRAGUARDI SEMPRE PIÙ PERFORMANTI








Cosa può apprendere l’industria dal fare artigiano? Quali processi sono applicabili al mondo del design? A Parigi, nell’XI arrondissement, al 37 bis rue de Montreuil ha sede L’Atelier Cour de l’Industrie. Qui una cinquantina di botteghe di artigiani e artisti sono riusciti a preservare un sito nato nel 1673. Visitando i diversi laboratori scopriamo mestieri antichi ancora fiorenti, uno spirito comunitario vitale, collaborativo e generoso. Dall’artista al falegname, dal creatore di parrucche alla fashion designer, tutti difendono il lavoro manuale che aiuta il fiorire della creatività e vuole un tempo lento e la cura di ogni particolare per raggiungere una qualità sempre più alta. Nei 34 mila metri quadri dell’ex deposito ferroviario della Halle Freyssinet si trova invece il più grande campus di start up del mondo. Il progetto voluto da Xavier Niel, classe 1967, e diretto dalla giovane Roxanne Varza è un luogo dove lavorare, organizzare workshop, prototipare prodotti e ricevere consulenze finanziarie e di marketing personalizzate.
Questo hub dell’innovazione digitale è sostenuto dal governo che vorrebbe farne un punto di riferimento planetario. Più di 30 i programmi di accelerazione, ognuno dei quali è gestito da una grande azienda che qui affitta i desk e poi crea programmi su misura negli ambiti di riferimento. Le due realtà a confronto suggeriscono nuove strategie di marketing, condivisione di culture diverse e inediti processi produttivi confermando Parigi la città ideale per presentare Atelier Colletions, un laboratorio di idee nato per favorire il processo creativo e consentire la realizzazione di collezioni senza tempo.
V. DUBAI



IL FUTURO CHE GUARDA AL PASSATO PER DISEGNARE OGGI UN DOMANI SOSTENIBILE
In un’epoca che scorre con vertiginose velocità di pensiero spesso addirittura anticipate da tecnologie le cui potenzialità sono ancora da esplorare, l’importanza delle individualità diventa un patrimonio imprescindibile come dimostra l’Expo 2020 ospitata proprio nella città degli Emirati Arabi Uniti. “Ogni soggetto con la sua storia, le sue esigenze, i suoi bisogni, le sue aspettative diventa il fulcro di una sinergia planetaria che aumenta in modo esponenziale le sue capacità” spiega Robert Platt, Vice President di Visitor Experience Integration a Expo 2020 Dubai.


Dubai potrebbe essere un paradigma di questo pensiero: nasce quasi come un esperimento sociologico, urbanistico e architettonico, situato in una regione geografica impervia e arida, e diventa icona stessa della modernità, vincendo sfide ingegneristiche ed architettoniche impensabili. “Superata la fase iniziale”, racconta l’architetto Joe Tabet fondatore di Jt+Partners, “Dubai oggi si può fermare a riflettere sulle proprie origini per ritrovare il senso più profondo delle sue radici e dell’agire. Osservando la natura e le costruzioni del secolo scorso la città diventa una parte del tutto e, proprio per questo, è ora alla ricerca di un’armonia con il pianeta”. A questo punto le tecnologie e le sapienze acquisite si mettono al servizio del bene comune in una connessione rivolta allo stesso tempo sia all’interno sia al rispetto del pianeta Terra. “Ideal Standard” come afferma Ahmed Hafez, Ceo Ideal Standard Mena, “si inserisce perfettamente in questo percorso perché, anche se il suo passato resta fortemente presente e visibile, riesce a mantenere agilità e trae l’energia vitale oltre che dalle tecnologie soprattutto dal pensiero creativo”.
Roberto Palomba porta due esempi concreti di questo pensare. Conca, una collezione nata negli anni Settanta dalla penna di Paolo Tilche oggi simbolo di un pensiero sostenibile grazie all’uso di tecnologie avanzate che ha permesso la riduzione di materiale ceramico e Intellimix, miscelatore touch free di ultima generazione che eroga acqua e sapone contemporaneamente, pensato per l’igiene degli spazi pubblici, ma funzionale anche negli ambienti domestici.
Alzare lo sguardo verso il futuro mantenendo la testa ben salda sul collo è il messaggio che ci resta dopo l’ultima tappa di questo variegato tour in giro per il mondo. Ci saranno altri viaggi e altri messaggi da annotare.
Stay tuned!